Abstract
“La festa che forse non esiste” è un evento larp di intrigo, macchinazione, corruzione e decadenza ambientato nella sfavillante atmosfera della Londra vittoriana, scritto all’inizio del 2001 e poi rappresentato un’infinità di volte come larp da camera nelle convention ludiche di tutta Italia. Sette anni dopo la stesura originale, lo scenario della “Festa” fu attentamente rivisto e ampliato con parecchi nuovi personaggi, allo scopo di essere messo in scena nel marzo 2008 all’Antico Caffè San Marco di Trieste come sesto evento nella storia della neonata larp Factory. Come per tanti altri eventi, il proposito degli organizzatori triestini era ed è, allora come oggi, quello di “portare il larp da camera fuori dalla camera”: ossia recuperare alcuni scenari “classici” della tradizione chamber larp italiana discendente dall’epopea del Flying Circus e rappresentarli come eventi larp a tutto tondo, con scenografie, costumi, logistica, effetti speciali e workshop di preparazione degni di questo nome. Domenica 6 ottobre 2019 la larp Factory Trieste ha deciso di riportare la “Festa” all’Antico Caffè San Marco, proponendo questo storico scenario ai giocatori triestini che undici anni e mezzo prima non facevano ancora larp. Come per quasi tutti gli eventi della larp Factory, il sistema di gioco era estremamente leggero, basato sul classico WYSIWYG (“se puoi farlo tu, lo può fare anche il tuo personaggio”). Naturalmente gli workshop di preparazione sono stati aggiornati e alcune soluzioni di adattamento trovate nel 2008 sono state sostituite da altre più funzionali: il misterioso organizzatore della festa a cui vengono invitati i personaggi questa volta comunicava con i suoi ospiti attraverso il sistema di amplificazione del locale, a volte con messaggi registrati e a volte improvvisando al microfono da un’altra stanza; le schede supplementari per la seconda parte del live sono state nascoste all’interno degli spartiti consegnati ai personaggi al loro arrivo alla festa, in modo da rendere diegetico il rinvenimento delle informazioni aggiuntive all’inizio della seconda parte dell’evento; gli stessi spartiti d’altronde avevano anche una funzione di per sé stessi, ossia aiutare i partecipanti a cantare in coro l’inno patriottico “Rule, Britannia!”, che marcava ironicamente il passaggio tra la prima e la seconda parte. Nonostante i quasi vent’anni di età, la “Festa” ha combattuto ancora una volta con l’onore del veterano, lasciando i partecipanti estremamente soddisfatti.