Abstract
Red Center è un larp al femminile, scritto e prodotto da donne, per donne, trans e cis, non binarie e agender. Scritto da Chiara Tirabasso ed Esperanza Montero, originariamente in inglese, è stato giocato in Spagna per un pubblico internazionale nel 2018 e poi a Parma nel novembre 2019. Ispirato da “Il racconto dell’Ancella” di Margaret Atwood, il larp si svolge presso il centro di rieducazione Rachele e Lia, il Centro Rosso, dove donne comuni vengono coattamente addestrate ad essere Ancelle. Le Ancelle, nella “Repubblica di Gilead”, sono le rare donne fertili, costrette a generare e portare in grembo i figli di alcuni selezionati uomini.
Per tre giorni e due notti, le protagoniste di questa storia distopica vivono sulla propria pelle il traumatico percorso di addestramento e lavaggio del cervello nel Centro Rosso. Red Center è un larp sull’oppressione, in cui le protagoniste hanno vissuto il processo di riprogrammazione al fine di diventare parte di un futuro disfunzionale e totalitario, ma anche verosimile. Quello che l’Ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente, perché questo larp parla di donne, ma anche di donne che nuocciono ad altre donne; mette in luce le conquiste del femminismo passato e presente, per osservarle attraverso la lente distorta e impietosa di un regime totalitario di stampo religioso.
Le protagoniste di questa storia sono vittime e agenti dell’oppressione. Il larp è strutturato per offrire un’esperienza profonda ed emotivamente provante, modulata dall’uso di parole di sicurezza per regolare il livello di oppressione. Patriarcato, oppressione, misoginia, totalitarismo e fanatismo religioso compongono una società orribile e distopica ma assolutamente plausibile che le autrici hanno deciso di dipingere a tratti realistici, in cui le vittime opprimono altre vittime, come succede anche oggi, in altre forme, nella società in cui viviamo.
Red Center non è in nessun modo un larp per divertirsi, è un’esperienza per riflettere, ragionare, farsi domande, per condividere in sicurezza l’esperienza di donne comuni che si trovano schiacciate dagli ingranaggi impietosi di un regime totalitario.