Abstract
Torri magiche e pirati, cimiteri di marionette e sbronze. Sull’arco di cinque giorni si sono svolti, in parallelo, due filoni narrativi separati: il primo richiedeva un’opera d’ingegno e d’astuzia, affanno di maghi e sacerdoti, travolti da enigmi, sfide arcane e trabocchetti. Il secondo, invece, si è svolto tutto quanto all’esterno, nella meravigliosa campagna di Germagnano dove, su un territorio di svariate miglia, abbiamo organizzato cacce al tesoro, feste pirata a base di grog, rituali, duelli d’onore e campali contro sinistre orde di non morti. Le impressioni dei giocatori sono state ottime: ognuno è riuscito a giocare il filone che più gli interessava (o entrambi), assaporando gli elementi che fanno parte della nostra ludosofia, dunque, non solo schiaffi, incantesimi e rituali ma anche lunghe camminate nei boschi, arrampicate sui clivi pietrosi e notti all’addiaccio, come dire, la luna e i falò. Certo che far funzionare tutto a livello logistico è stato faticoso. Gestire il gioco all’interno della dimora e quello fuori all’accampamento (con un notevole dislivello), nonché in esterna su diversi chilometri di territorio, è stato tremendo. Non è che stiamo invecchiando? Chissà. Sicuramente non sarà l’ultima volta che ci imbarcheremo in una follia del genere. E voi?