Mission: Return Home (Run 1)

Ispirato dal film “La Cosa”, MISSION: RETURN HOME ha luogo in un rifugio isolato. Il time-in al sabato pomeriggio, con conclusione nelle prime ore della notte dello stesso giorno, acuisce la tensione progressiva. Nel design del gioco è fondamentale la figura segreta del Traditore: un giocatore che persegue un obiettivo in netto contrasto con gli altri, sabotando e mentendo ai propri compagni. I Traditori sono nascosti tra i 20 giocatori, divisi in vari ruoli: supervisori, scienziati, medici, ingegneri e guardie di sicurezza. L’evento ha inizio con una festa, in cui però serpeggiano già il timore e lo stress, ma il gioco si lancia nel vivo con gli allarmi dei sistemi computerizzati. Per poter comprendere meglio la situazione è necessario avventurarsi all’esterno, al freddo e nell’oscurità, affrontando una serie di missioni specifiche. In questa fase risulta fondamentale la scelta dei personaggi incaricati per le missioni: i Traditori hanno la possibilità di sabotarle in segreto, ma non possono neppure esporsi troppo, altrimenti verrebbero facilmente identificati. In un crescendo continuo di paranoia, le accuse e le minacce culminano nella scelta del personale per l’ultima, fatidica missione, che determina chi riuscirà - infine - a tornare a casa.