“Siamo nel 1985: affascinato da una leggenda buddhista secondo la quale le impervie vette himalayane custodiscono un tesoro in grado di donare la vita, Edward Bennett tenta di scalare la montagna sacra del Chomolonzo e di lui si perdono le tracce. Non avendo più notizie del fratello, Janet Bennett mette insieme una squadra per tentarne il recupero...”
"Le Cime del Bardo" è un gioco di ruolo dal vivo, improntato al railroad, liberamente ispirato al survival-horror “Cursed Mountain”. L’idea nasce dal desiderio di sfruttare le suggestioni degli splendidi paesaggi di Campo Imperatore, il Piccolo Tibet d'Abruzzo, che si presta bene a mettere in scena la storia di un gruppo di esploratori occidentali che si addentrano fra le misteriose vette del Chomolonzo.
Il nostro Tibet non ha naturalmente quasi nulla di storico, ma piuttosto fa riferimento a tutta una serie di suggestioni new age vagamente ispirate a reali filosofie orientali che sono sempre andate tanto di moda in certi ambienti della società occidentale. Collocare la narrazione negli anni ‘80 ha permesso di rendere ancora più forte l’effetto di straniamento dei protagonisti: gli esploratori statunitensi, sicuri della propria superiorità culturale, si aspettano di trovarsi di fronte a una società barbara e ci mettono parecchio a rendersi conto che quello che stanno vivendo può avere una diversa chiave di lettura. Si trovano infatti nel Bardo, lo stato in cui è la mente subito dopo la morte, uno stadio intermedio che si realizza quando la coscienza viene separata dal corpo.
“Le Cime del Bardo” è un larp a basso costo da svolgersi nell’arco di una giornata; viene usato un regolamento minimo - play to flow - cercando di ottenere, per quanto possibile, un realismo a 360 gradi. Il live è anche un esperimento nella creazione di un “pacchetto” facilmente riproducibile: il PDF prodotto, che comprende ambientazione, schede dei personaggi e dettagli per gli organizzatori, è corredato anche da file di materiale di gioco stampabile e file audio (musica d’ambiente e messaggi radio ricevuti dagli esploratori). Sono necessari circa 13/20 giocatori, fra esploratori e abitanti del Bardo. I primi sono pensati come veri e propri personaggi giocanti, con scheda pregenerata e la possibilità di sviluppare personalità e relazioni interpersonali prima dell’inizio dell’evento. Gli abitanti del Bardo sono ispirati a figure della mitologia orientale e possono essere presentati come personaggi non giocanti: per la maggior parte hanno comunque una scheda del personaggio, degli obiettivi e possono giocare tutto il larp senza interruzioni. Quella del 2014 è stata la seconda replica, dopo il primo test dell’anno precedente.