Abstract
Mentre la peste decima l’Europa, un villaggio scompare per sfuggire all’apocalisse. Un villaggio con i suoi amori, i suoi odi, i suoi segreti. Un villaggio dove non tutto è ciò che sembra.
L’idea di 1630 è nata dalla volontà di raccontare un periodo cupo della storia europea che si trova sul margine tra il passato e il contemporaneo. Il XVII secolo è il tempo delle grandi scoperte, l’inizio del grande cammino della scienza, ma anche un periodo di enormi difficoltà: carestie, questioni religiose, guerre e la terribile pestilenza. Un tempo di cambiamenti e di passaggi di forti chiaroscuri che offre uno scenario perfetto per un gioco di ruolo dal vivo in stile Southern Way / New Italian larp. L’approccio è wysiwyg e immersivo, senza alcuna interruzione del gioco.
In 1630 i giocatori interpretano gli abitanti di Poggio de’ Corvi, un villaggio che è riuscito a diventare invisibile, che si è nascosto dietro le proprie mura fortificate per tenere lontani i profughi delle contrade vicine in fuga dalla peste e dalla carestia. La vita quotidiana, le tradizioni e le consuetudini da una parte, dall’altra i venti di cambiamento dell’emergenza. E tutte le sfumature della vita quotidiana di quattro secoli fa: l’acqua da andare a prendere alla fonte, i commerci, i mestieri, il pagliericcio su cui dormire. E poi il lavoro, la famiglia, la cerchia di amici e di avversari. Un villaggio vero e autosufficiente con contadini, mercanti, artigiani, notabili, che cerca disperatamente di tenere la peste fuori dalle proprie mura. A tutti i costi. A Poggio de’ Corvi ci sono famiglie ricche e povere, contrade, un palio da vincere, odi e segreti e su tutto aleggia il “peccato originale”, un omicidio commesso a sangue freddo dall’intero paese per tenere lontano il morbo. Un gesto che unisce tutti sotto la bandiera dell’egoismo e della xenofobia.
1630 è anche una grande narrazione condivisa cominciata due mesi prima del gioco vero e proprio su una piattaforma online su cui i giocatori hanno contribuito a creare un’ambientazione condivisa inventando la storia del villaggio, le voci e le maldicenze, le relazioni tra gli abitanti, le amicizie e le inimicizie. Il gioco è stato ripreso da una telecamera nascosta e ne è nato un larp movie che è il primo del suo genere e racconta la storia del villaggio vista da dentro.